Gestire il rating sfruttando la Centrale Rischi.

Il rating è di fatto la probabilità di default di una azienda, ossia la possibilità che possa non far fronte alle proprie obbligazioni.

Con Basilea è ad oggi il parametro utilizzato dal sistema finanziario per gestire gli affidamenti verso le aziende e si compone di tre analisi:

  • Qualitativa: analizza aspetti storici e caratteriali dell’azienda non strettamente numerici, quali la storicità aziendale, la governance presente, piano industriale e capacità di trasformarlo nel tempo, qualità del management.
  • Quantitativa: analisi numerico finanziaria dei numeri espressi dal bilancio, di norma quindi è annuale e definisce il rating quantitativamente per tutto l’anno, hanno il loro peso i bilancini infra annuali di verifica e a conferma delle informazioni qualitative.
  • Andamentale: è la composizione e l’utilizzo degli strumenti finanziari quali la movimentazione dei conti, la natura e l’utilizzo degli affidamenti, il rapporto tra accordato e utilizzato. Si evince dalla Centrale Rischi.

Sia la analisi qualitativa che quantitativa richiedono uno sforzo nel tempo per essere variate, da minimo di un esercizio a salire; dove possiamo agire velocemente è nell’andamentale.

L’analisi andamentale ricopre un ruolo fondamentale nel processo di valutazione di una azienda da parte del sistema essendo anche lo strumento più veloce e sensibile per valutare le sorti di una impresa.

Intuitiva quindi l’importanza di un controllo della Centrale Rischi per verificare il corretto utilizzo degli strumenti finanziari e di eventuali, a volte indebite, segnalazioni che possono cambiare radicalmente il modo in cui una azienda viene percepita dal sistema e determinare sensibili variazioni del rating.

Con la Centrale Rischi avremo sotto controllo i rischi autoliquidanti, a scadenza e a revoca oltre alle garanzie commerciali, finanziarie e ricevute. Queste informazioni saranno classificate sia come accordato che come utilizzato o garantito, permettendo di comporre indici più o meno complessi che forniscono degli utili ed essenziali parametri di valutazione sullo stato di salute dell’azienda e della capacità di generare e utilizzare correttamente i flussi di cassa.

Vengono segnalate anche le “anomalie”:

  • Sconfinamenti su linee di credito.
  • Esistenza di rischi autoliquidanti non rimborsati.
  • Presenza di crediti ristrutturati.
  • Presenza di crediti passati a sofferenza o perdita.
  • Esistenza di contratti derivati finanziari.
  • Esistenza di garanzie attivate su operazioni con esito negativo.
  • Sussistenza di contestazioni.

Questo importante strumento è disponibile per tutti i soggetti vigilati da Banca d’Italia in modo sintetico, ovvero vedono i dati in modo aggregato ma non distinto per singolo istituto, e in modo analitico per l’azienda stessa.

Una buona centrale rischi diventa quindi un ottimo biglietto da visita da presentare ai propri istituti a dimostrazione della bontà e solidità della propria impresa e della governance. Al contrario ci si trova nell’anticamera dell’inferno.

Interpretarla senza gli strumenti adeguati e senza la opportuna capacità di comprendere i parametri è difficile, meglio affidarsi a chi lo sa fare di mestiere e sa come ragionano gli istituti finanziari.

Noi ci siamo e siamo disponibili, sentitevi liberi di chiedere informazioni.

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Autore: Marco Simontacchi